
di Manlio Santanelli
con Tosca d’Aquino, Gea Martire
uno spettacolo di Enrico Maria Lamanna
Siamo in una chiesa di Napoli: due donne del popolo, due mamme, una di un camorrista e l’altra di un carabiniere, disperate per i propri figli, non trovano altra soluzione che chiedere la grazia a San Gennaro. Tanti e importanti i temi toccati nelle rispettive suppliche: le cattive compagnie, la miseria, la necessità di un lavoro, la solitudine, l’onestà, l’importanza di una fidanzata… Due figli, due suppliche, un unico interlocutore… Ma la giustizia è, per definizione stessa, una sola e pertanto una sola delle due donne riceverà la grazia.
Note dell’autore
Che cosa dovrebbe fare un povero santo, nel caso specifico San Gennaro, se nello stesso istante due devote gli chiedessero un intervento che porta a due punti di arrivo diametralmente opposti? Dubitare? Non è da santi, una delle caratteristiche della “santità” è la certezza. Indagare su ciò che è giusto e ciò che non lo è? Così smetterebbe la sua veste di santo per indossare quella di giudice istruttore, con tutte le lungaggini del caso. Decidere secondo un proprio codice imperscrutabile? Forse… In tal caso la devota penalizzata cercherebbe di farsene una qualche ragione; non riuscendoci, le resterebbe sempre la soluzione di cambiare santo. È una manifestazione di fede anche questa. Non così per il pubblico, che non potrebbe invocare nessun’altra aureola per sottrarsi al dovere di esprimere un giudizio sugli interrogativi posti dal testo in questione. Il mio cuore nelle tue mani, testo dalla struttura poco ortodossa rappresentato da due monologhi alternanti, mette in scena lo sfogo sincero di due madri oranti e devote al Patrono di Napoli, ciascuna – dal proprio punto di vista – certa di essere nel giusto. Ma la giustizia è unica per definizione, è giocoforza che una delle due donne sia nel torto e non potendo aspirare tutte e due alla nostra giustificazione, pur senza negare un’espressione di pena sincera, meritano entrambe una certa dose di comprensione.
Manlio Santanelli
scene e costumi Maria Luigia Battani
musiche originali Carlo de Nonno
disegno luci Stefano Pirandello
aiuto regia Michele Savoia
assistenti alla regia Noemi Sferrazza e Augusto Casella
elettricista e fonico Carlo Di Fabio
registrazione e mastering Andrea Forti